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Le badanti in nero rischiano la galera

Aumentano i problemi con le badanti in nero che rischiano la galera.

Con il nuovo decreto del 22 Marzo del 2020 non vi è nessuna limitazione per chi svolge il lavoro di badante o baby sitter facendo parte delle attività essenziali.

Il Coronavirus per le badanti, colf e baby sitter che lavorano in nero diventa un rischio per l’autodenuncia negli spostamenti.

Con il sempre più crescente numero di controlli che vengono eseguiti nelle strade dalle forze dell’ordine, lavorare in nero sarà molto più difficile e pericoloso in quanto si rischia un’ammenda e perfino un’ammenda.

Sia che tu lavori in nero o in regola non cambia nulla, l’ultimo decreto del governo ha stabilito che chiunque si muove da casa per motivi lavorativi deve fornire l’autocertificazione indicando il luogo in cui dovrà svolgere la propria attività lavorativa.

Ecco perchè, nel caso di lavoratori domestici bisogna dimostrare di essere dei dipendenti o avere un contratto di lavoro in regola per potersi spostare.

Sono quasi 4 milioni i lavoratori che per il fisco sono dei “fantasmi” e che adesso rischiano veramente molto. Con il nuovo decreto tutte queste persone che non possono dimostrare con l’autocertificazione (se non mentendo) di muoversi per motivi di lavoro rischiano in base a gli articoli 495 483 del codice penale la reclusione fino a 6 anni.

Il principio è quello delle false dichiarazioni e dell’attentato alla salute pubblica se il soggetto in questione doveva rimanere in quarantena oltre a incorrere in sanzioni amministrative per il lavoro in nero.

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